Chiedimi se sono innamorata




“Sai, in questi mesi ti ho amato veramente tanto” mi disse guardandomi intensamente, a cinque centimetri dalla faccia, “E ti amo tutt'ora”

“Ed allora cosa non ha funzionato?” chiesi sapendo già la risposta.

Non bastarono i mesi in cui io e Anna ci frequentammo per capirla fino in fondo. Non fino all’ultimo giorno almeno.

Per un motivo o per l’altro potrei affermare che sia stata la donna sbagliata, nel posto sbagliato, al momento sbagliato, e non tanto per una mia sensazione; lei non lo avrebbe mai detto a nessuno (a parte me, ovviamente) ma avrebbe incendiato questa città con tutti noi dentro.


Di fronte alla sua pacatezza, alla sua apparente calma interiore, come tutti noi anche lei aveva il suo lato oscuro, con cui probabilmente non riusciva a fare pace.
All'improvviso si distanziò da me sul divano dove eravamo appiccicati nello stesso mezzo metro quadrato, e riprese a parlare: “Fra di noi non hanno funzionato tante cose, ma quella principale la sai…”

A quel suo entrare nei discorsi in punta di piedi seguì, come da copione, la mia reazione burbera ed incazzata: "Sai Anna? Solo una cosa ti ho chiesto dal primo giorno, come la chiedo a tutti; di essere diretta come non lo sei mai stata con nessuno! Appena ci siamo visti! E sai perchè? Perché la vita è una e sono stufo di perdere secondi della mia esistenza a tentare di capire chi non vuole esserlo”

Lei mi fissò sorridendo: “E quindi?”

“E quindi basta cazzo! È così difficile? Tanto fra due giorni te ne andrai, tornerai dall’altra parte del mondo e non ci rivedremo mai più! È finita! E noi siamo ancora qui a parlare come due persone che si vogliono un bene dell’anima! Dimmi cosa non ha funzionato! Non divagare, a questo punto non hai più nulla da perdere!”

Parve convincersi, e prima di riaprire bocca, dopo un abbraccio, tirò un sospiro, come se dovesse riempire i polmoni in vista di un discorso lungo.

“Sai, Francesco, in questi giorni ti ho amato veramente tanto. Ma il mio posto non è qui e lo sapevamo entrambi. Le nostre idee di amore, la maniera di amare che abbiamo è diversa. Io sono una nomade, ed io non voglio più amare lo stesso uomo per sempre. Io non credo più nell’amore romantico.”

Non mi scoprii stupito, e ribattei senza indugio: “Anna, LO SO! Me lo ripeti sempre, dal primo momento in cui hai detto di amarmi, e lo ho accettato, ma sai cosa penso? Che tu te la stia raccontando!” 

Era una pessima cosa da dire ad una donna come lei.
Ma non avevo paura. Ed il tempo era agli sgoccioli in quell'ultima sera.
Avevamo passato le ultime settimane studiandoci da molto, troppo vicino. E ad ogni modo fanculo! Come lei, nemmeno io avevo nulla da perdere. A fronte dei due mesi bellissimi che c’erano stati fra di noi, a quel punto decisi di giocarmi il tutto per tutto. Questa volta arrivai io vicino a lei, fino quasi a baciarla, e le sussurrai: “Guardaci Cristo Dio. Ti rendi conto che ora, qui, noi, se non ci parliamo spogliandoci completamente di ogni orgoglio perderemo una delle più belle occasioni della nostra vita di evolverci insieme e di essere felici davvero? Dai Anna! smettila di avere paura. Non ti farò del male, perchè morirei piuttosto.”

Lei sussurrò: “Chiedimi se sono innamorata”

Risposi senza quasi che finisse la frase: “Perché vuoi ti faccia domande di cui entrambi conosciamo le risposte?”

Lei insistette: “Chiedimelo!” mi disse quasi piangendo.

“Sai Anna,” le dissi con tono pacato e tranquillo “Se non sei innamorata di qualcuno mi spiace tanto per te, perché con l’affetto, l’amore e la cura che hai avuto per me in ogni tuo gesto e pensiero io non posso pensare che i nostri concetti di amore differiscano poi molto.”

Poi inspirai io per il mio discorso lungo, fissandola rabbiosamente negli occhi e dirgrignando i denti nervosamente: “Ma se sei innamorata di qualcuno smonta dal tuo pulpito, perché in nome delle tue convinzioni stai negando a te il piacere più grande, per colpa del mondo che ti ha cambiata.

Per chi ti ha tolto la gioia di amare, o per chi critica le tue scelte oggi. E se lo stai facendo davvero potrei odiarti per questo. Perché al di là della gente che odi qui, al di là di quelli che ti fanno sentire inadeguata o del tuo amore più o meno corrisposto, la tua vita è una sola. E se quello che mi hai dato in questi mesi è l'affetto di una donna che tutto questo non lo ha ancora capito, non oso immaginare cosa sarai quando, un giorno, tornerai ad amare incondizionatamente, liberandoti una volta per tutte, e non da tutti noi, ma da te stessa”

Ci alzammo. La baciai. La abbracciai forte, come la prima sera che ci incontrammo, consapevole del fatto che forse non ci saremo rivisti mai più. Il suo ennesimo silenzio in lacrime fu la risposta più bella. Il nostro momento più alto. Uno dei più belli di sempre. Ed eravamo felici davvero.

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